KERB MOTORI N.1-2012 - page 46

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n anno fa i mercati finanziari erano in crisi e ora, dodici
mesi dopo, gli esperti di economia continuano a dirci
che siamo nel periodo di peggiore crisi dopo quella del
1929. Detto questo, il mondo privilegiato delle auto da col-
lezione continua a stabilire nuovi record, mentre gli eventi
più esclusivi fanno ancora registrare il tutto esaurito. Il dena-
ro per questo hobby di lusso non sembra esaurirsi e spesso
sono le stesse banche a immetterne, sponsorizzando i con-
corsi di eleganza più celebri per far diventare propri clienti i
collezionisti più facoltosi. I primi fondi di investimento legati
alle quotazioni di auto storiche nacquero nel 1989 e da allora
è stato un crescendo, con una piccola pausa di riflessione
solo in occasione del manifestarsi della crisi nel 2008. Infatti
nel 2009 si raggiunse la più alta quotazione mai ottenuta in
un’asta per una macchina, una Ferrari 250 Testa Rossa sport
da corsa del ‘57, aggiudicata per quasi 12,2 milioni di dollari.
Tutto ciò cosa significa? Significa che per chi opera in que-
sto settore e per i collezionisti, i presupposti restano rosei.
Guardate i due grafici sotto riportati e troverete alcuni para-
metri interessanti. Abbiamo raccolto i dati relativi ai prezzi
d’asta al pubblico, verificabili e difficile da manipolare, di
auto d’epoca vendute nel mondo dal 1994 fino al 2011: oltre
23.000 transazioni in totale. Poi abbiamo isolato le doppie
vendite, monitorando quei numeri di telaio ceduti almeno
due volte, inmodo da poter comparare esattamente i prezzi.
Il risultato è un indice che partendo da un valore simbolico
di 1.000 nell’estate del 1994, delinea l’evoluzione del merca-
to delle auto d’epoca. Date un’occhiata: l’andamento del
mercato è in costante crescita e in linea con le previsioni più
ottimistiche e non con quelle più conservative. Alcuni fattori
da tenere in considerazione: i prezzi d’asta possono variare
leggermente da quelli delle vendite tra privati (i valori sono
spesso inferiori), ma la tendenza è comparabile. Un risultato
d’asta a sopresa o clamoroso, può causare picchi in alto o
anche in basso, come ad esempio nella battaglia di offerte
per aggiudicarsi a 1,4 milioni di dollari laMercedes-Benz 300
ASTE E QUOTAZIONI
SLGullwing (ali di gabbiano) un annoorsono inArizona. Solo
tre anni prima la vettura era stata ceduta per lametà. Queste
oscillazioni devono essere ignorate, da sole non cambiano
il mercato. Il numero di telai venduti più volte è limitato se
guardiamo indietro lungo un periodo di 18 anni. In futuro i
dati disponibili e, quindi l’accuratezza dell’analisi, cresce-
ranno per forza di cose. Abbiamo provato anche a valutare
quale ritorno d’investimento riceve l’investitore che mette il
suo denaro in un gruppo di vetture che forma un “campione
rappresentativo” di quelle generalmente presenti in un’asta,
indipendentemente dalle dimensioni dell’investimento. Il ri-
sultato che è emerso, lo vedete nel secondo grafico. Ancora
una volta, è necessario considerare chemolte auto sono sta-
te vendute all’asta una sola volta tra il 1994 e il 2011, e quando
appariranno di nuovo in futuro si potrà dare un quadro del
settore più chiaro. Le doppie linee tratteggiate rappresenta-
no le previsioni. Quella in rosso tiene conto degli aggiorna-
menti delle ultime quotazioni, con tendenza in rialzo; quella
in verde è più conservativa e si basa sui valori base di mer-
cato. Ciò che risulta chiaro è che il mercato delle auto d’e-
poca nel suo complesso sia cresciuto costantemente, direi
anche in maniera spettacolare. E’ chiaro che per azzeccare
l’investimento, così come in altri settori, diventa fondamenta-
le scegliere il prodotto giusto - in questo caso la vettura giu-
sta. Da questo punto di vista nel corso della stagione pubbli-
cheremo altre analisi, anche su marchi specifici come Ferrari
e su singoli esemplari, per vedere come si comportano nel
panorama generale. E’ fuori di dubbio, infatti che il marchio
del Cavallino Rampante sia da sempre tra quelli più richie-
sti, con quotazioni che permettono alti riscontri economici. Si
può notare nei grafici come nel 2008 il mercato abbia subito
un calo, iniziando a recuperare nella seconda metà del 2010,
anche se la crescita avviene ad un ritmopiù lento rispetto alla
media storica. Le opinioni variano nello spiegarne il perché,
ma è chiaro che la crisi abbia svolto un ruolo predominante,
obbligando alcuni propritari a “svendere” alcuni modelli pur
AUTOD’EPOCA: ANALISI DELMERCATODAL 1994AOGGI
IL TREND E’ POSITIVO: I PEZZI PREGIATI SI DIMOSTRANO UN INVESTIMENTO SICURO
di SimonKidston,
. Si rignrazia EmanueleCollo
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