37
KERB 1.12
auto sportive italiane, e l’altra più elegante e bicolore, nelle tonalità
crema e bianco. La storia di questa auto è presto detta. Nel 1955 la
casa del Portello decise di bandire un concorso per la realizzazione
dellaGiulietta Spider. Bertone, che già realizzava laGiulietta Sprint,
presentò questa progetto disegnato da Franco Scaglione. Notiamo
bene: il bando prevedeva la realizzazione di almeno un esemplare
completo marciante, non solamente di un progetto virtuale e una
maquette. Pininfarina presentò un altro studio che alla fine ebbe as-
segnata la produzione. Le due vetture di Bertone rimasero uniche.
Quella rossa porta una targa Svizzera e ha una gobba sul cofano an-
teriore. Quella bicolore ha il cofano liscio, più snello e filante, e ap-
partiene a Lopresto, che ha anche rintracciato la prima proprietaria
dell’auto. Infatti a quel tempo i carrozzieri non potevano certo per-
mettersi di conservare ogni realizzazione e una volta completata la
costruzione di una vettura, indipendentemente dal fatto che questa
fosse servita o meno per ottenere una commessa - anzi a maggior
ragione se l’obbiettivo non era stato raggiunto, veniva venduta. La
Spider fu ritirata da una signora che ora vive a Modena: ha ancora
una foto che la ritrae a bordo della Giulietta scoperta. Di questa
foto Lopresto ha fatto fare una gigantografia e l’ha appesa all’inter-
no del suo “museo privato” (non possiamo chiamarlo garage). Per
scherzo, la signora si èprestata a rifarequello stesso scatto fotogra-
fico aggiornandolo ai giorni nostri. La vettura è targata Treviso e ha
interni ugualmente bicolori rosso-bianchi, che non stridono troppo
però con le tintedella carrozzeria. Il volantee i fari delledue vetture
sono differenti: la Spider rossa è più sportiva, quella bicolore più
elegante e classica. Quest’ultima ha il tappo della benzina nascosto
dal logoAlfa Romeo incastonato nel bagagliaio. Quella rossa inve-
ce ha un bocchettone tradizionale. Piccoli dettagli che fanno la dif-
ferenza e che infiammano la sterminata passionedi Lopresto, oltre a
giustificare la quotazione di 500.000 Euro dell’auto.
©SmugMug.com