KERB MOTORI N.1-2012 - page 85

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prova al TT uscendo di strada), ancora Andrew Stroud, Dario
Marchetti (2° a Monza nel ‘95), Shaun Harris, Stephen Briggs.
La  Britten non ha un telaio. Il motore funge  da  struttura por-
tante e con l’ausiliodi due telaietti realizzati in fibra di carbo-
nio, sostiene il serbatoio e la sella.  Direttamente collegate al
motore sono anche le forcelle anteriori e posteriori di forma
trapezoidale, ugualmente costruite  in fibra di carbonio così
come i cerchioni. La moto ha  un solo  ammortizzatore posto
frontalmente davanti  al  motore. Quest’ultimo è un bicilindri-
co a V da 1000cc. quattro tempi, in  grado  di erogare una
potenza di 155cv. a 11.500 giri, poi arrivati anche ad essere
quasi 170, per un peso di 141 kg. Utilizza due pistoni del  pro-
pulsore  Judd  V10 usato dalle monoposto di F.1, e più preci-
samente dalla  Scuderia Italia nel 1991 e da Andrea  Moda  e
Brabham l’anno seguente. Infine, in  una  versione profon-
damente modificata e con il marchio Yamaha, è stato poi
adottato dalla Tyrrell. La Britten è munita di un sofisticato
sistema elettronico che comanda l’accensione e l’iniezione.
In verità l’idea di adoperare parti di un motore di F.1 per
realizzare  una potente bicilindrica non era nuova.  Nel 1987
infatti venne costruita l’inglese Quantel che sfruttava parti
del motore Ford Cosworth 3.000cc.. Alla realizzazione della
moto  contribuì anche John Surtees, e fu  guidata  sempre
da  Paul Lewis e John Marshall con buoni esiti. Con Britten,
però si giunse all’apoteosi che oggi marchi come Confede-
rate o Vyrus ci fanno in parte ricordare.
(a. citt.)
KERB 1.12
©A.Cittadini
©A.Cittadini
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