KERB MOTORI N.1-2012 - page 84

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el giorno a Monza ebbi una visione.
Vidi una moto completamente fuori
dagli schemi, con telaio in fibra di
carbonio e propulsore portante, che uti-
lizzava pezzi di un motore di F.1. Dulcis
in fundo, la moto era verniciata in fucsia
e blu metallizzato. Vidi un mezzo ecce-
zionale che però quella volta non corse,
a causa della centralina smagnetizzatasi
durante il trasporto aereo. Però poi tor-
nò di nuovo, questa volta con un’altra
livrea più sobria, gialla e nera, e ci fece
sognare. Quella era lamoto costruita nel
proprioboxda JohnBritten, laV1000, che
ha appassionato i puristi delle due ruo-
te di tutto il mondo. Ora che quel genio
poliedrico di John Britten non è più tra
noi, celebriamo la sua leggenda. Nato a
Christchurch - Nuova Zelanda - il primo
agosto 1950, nel segno del leone; morto
di cancro il 5 settembre 1995, lasciando
la moglie e tre figli. Tim Hanna ha scrit-
to un magnifico libro “enciclopedia” di
ben 500 pagine sulla sua sfida. Laurea-
tosi ingegnere meccanico seguendo un
corso serale, Britten dopo aver lavorato
in Inghilterra, decide di tornare in Nuova
Zelanda e avvia alcune iniziative impren-
ditoriali di successo, anche nel settore
immobiliare, dove si “inventa” architet-
to. Nel frattempo dà corpo al sogno del-
la sua vita, una moto rivoluzionaria, con
soluzioni avveniristiche come l’uso della
fibra di carbonio per il telaio, una scelta
che già la Heron Suzuki 500 ha fatto nel
Mondiale GP a partire dal 1985. Nel 1992
Britten fonda l’omonima casa motocicli-
stica, che inizialmente ha sede nel suo
garage. Il futuro vedrà la realizzazione di
dieci moto da corsa, cinque delle quali
vendute in USA, tre in Nuova Zelanda,
una in Italia e una inOlanda; moto che fa-
PROGETT I STA ECLETT I CO , REAL I ZZO ’ I L SUO SOGNO COSTRUENDO UNA MOTO ALL ’ AVANGUARD IA
JOHN BRITTEN, IL GENIO: OMAGGIO AL MITO
©Giovanni Cabassi
rebbero furore anche comemeri oggetti
di designda esporre in salotto. La Britten
ufficiale ha preso parte alla Battle of the
Twins di Daytona, alla BEARS World Se-
ries, dedicata appunto alle bicilindriche
a otto valvole, al Campionato Neozelan-
dese F1, categoria  che consentiva mag-
gior libertà di elaborazione rispetto alla
Superbike e che per anni ha furoreggia-
to al Senior TT nell’Isola di Man. In que-
ste categorie la Britten V1000 ha vinto
diversi titoli o si è piazzata comunque al
secondo posto. Dal 1993 la storia della
Britten si incrocia con quella di Roberto
Crepaldi e del team CR&S, che acquista
il telaio n. 003 (quello venduto in Italia, il
primo destinato alla produzione) e inizia
a fornire supporto tecnicoe logisticoalla
squadra neozelandese per le partecipa-
zioni alle gare europee. Verra’ acquista-
to un motorhome completamente nero
con bandiera a scacchi, soprannominato
“Black beauty”, poi purtroppo venduto
ad altro team negli anni seguenti: chis-
sà che fine ha fatto. Il primo prototipo
della  Britten ha debuttato a livello inter-
nazionale a Daytona e alla sua guida  si
sono alternati piloti come Chris Haldane
e Paul Lewis, già presenti nei campionati
mondiali Superbike e 500 (Lewis proprio
sulla Heron Suzuki). Poi si sono succedu-
ti Jason McEwen, Andrew Stroud, Lau-
ren Poole, e sulla giallo-nera del CR&S
Nangi Dones, Mark Famer (che muore in
LA LEGGENDA
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