KERB MOTORI N.1-2012 - page 66

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DA SESSANT ’ ANNI È I L CAPPELLANO DE I P I LOT I , PER GL I AMI C I È DON RUSPA
DON SERGIO MANTOVANI ,
PILOTA MANCATO
dicendomi che se fossi finito dentro mi avrebbe fatto avere
tutti i giorni colazione, pranzo e cena serviti su una Ferrari».
Nel 1987 Don Sergio realizza la “Casa della Gioia e del Sole”
per ospitare anziani non autosufficienti. Qui spende gli ultimi
anni della sua vita Gigi Villoresi. Quando Giulio De Angelis
fù rapito per cinque mesi nel 1988 (due anni dopo la morte
del figlio Elio al Paul Ricard) Don Sergio fù parte attiva nella
mediazione per il suo rilascio, e per tre giorni si sostituì a lui
nelle mani dei rapitori in attesa del pagamento. L’imprendi-
tore si sdebitò finanziando la costruzione della palestra par-
rocchiale. Da quasi sessant’anni Don Sergio celebra lamessa
prima del G.P. di Monza; andava anche a Imola e non manca
mai una visita al G.P. di Monaco per trovare De Angelis. Don
Sergio, che fisicamente ricorda un po’ il Don Camillo di Fer-
nandel, ha provato delle auto da corsa negli anni ’50 e ’60.
Nel 1984 stava per correre veramente, ma i suoi parrocchiani
glielo impedirono…
di AndreaCittadini - FotoMarioChiarappa
M
onsignor SergioMantovani nasce aModena il 27 aprile
del 1927 e nel mondo dei motori è un’istituzione. Ordi-
nato sacerdote nel 1953, inizia a frequentare laMaserati
come cappellano facendosi apprezzare dagli operai, anche
da quelli non credenti. Segue il reparto corse in numerose
trasferte, diventa amico di Jean Behra e JuanManuel Fangio,
Stirling Moss, e di tanti altri: è il cappellano dei piloti. Nel
1959 viene nominato Parroco di S. Caterina, a un centinaio di
metri dalla Maserati. Nel 1961 alla presenza di Behra, Fangio,
Trintignant, Moss, Von Trips, Adolfo e Omer Orsi proprietari
della Maserati, e del Conte Volpi di Misurata titolare della
Scuderia Serenissima, viene inaugurato un asilo che ospita
ancor oggi numerosi cimeli. Nel 1971 viene eretta l’Ara dei Pi-
loti,momumentodedicato alla loromemoria. Nel 1978 costru-
isce la nuova chiesa demolendo quella vecchia pericolante
senza autorizzazioni. Per questo è condannato a 10 mesi e 10
giorni di carcere con la condizionale e diventa “Don Ruspa”.
«Quel giorno Enzo Ferrari mi telefonò - ricorda Don Sergio -
I l Personaggio
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