KERB MOTORI N.1-2012 - page 62

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reata nel 1978, l’Écurie Pernod ri-
esce a riunire sotto i propri colori
i migliori piloti francesi sponso-
rizzandoli tutti, senza per questo
inserirli in un unico team. L’impegno
di Pernod nelle due ruote non si limi-
ta alla velocità, ma abbraccia anche il
fuoristrada. Citiamo Thierry Michaud
nel trial o Hubert Auriol e Martine de
Cortanze alla Dakar, per arrivare fino
al motocross con Brad Lackey, ma in
questo caso si tratta di un’eccezione,
dato che il pilota è americano e non
francese.
Nella velocità i piloti della scuderia
corrono nelle classi 125, 250, 350 e 500,
solitamente con mezzi Motobecane,
Yamaha, Bimota, Suzuki e rispondono
ai nomi di Michel Rougerie, Olivier
Chevallier, Patrick Fernandez, Roger
Sibille, Thierry Espié, Guy Bertin, Chri-
stian Estrosi, Eric Saul e in seguito an-
che Jacques Bolle, François Baldé,
Jacky Onda. Il logo Pernod, azienda
produttrice del celebre liquore all’ani-
ce facente parte del gruppo Pernod-
Ricard (nato nel 1975 dalla fusione del-
le due società) sta al motomondiale
comequelli Elf oGitanes all’automobi-
lismo: ovvero marchi che sostengono
giovani talenti francesi fino a farli di-
ventare campioni. Dopo Pernod, solo
Sonauto e Gauloises sapranno ripe-
tere un’esperienza analoga. Nel 1980
Pernod decide di diventare costrutto-
re con un proprio team, realizzandoda
zero una moto interamente francese,
telaio e motore inclusi. Un progetto
molto ambizioso e stimolante. Si sce-
BREVE STOR IA DELLA SCUDER IA FRANCESE CHE HA CORSO NEGL I ANNI ' 80
di AndreaCittadini
PERNOD, DAL LIQUORE ALLE CORSE
HISTOIRE
MOTO
glie la classe 250 perchémeno costosa
della 500, ma ugualmente ben esposta
mediaticamente, inoltre è quella più
frequentata dai piloti francesi.
Bernard Cambournac, direttore gene-
rale della società Pernod incarica nel
marzo 1980 Jean Bidalot (fino ad allora
alla Motobecane in 125) di realizzare
la moto, che sarà pronta in dieci mesi
e presentata il 19 febbraio 1981 nella
accattivante livrea gialla e azzurra. In
quell’occasione Cambournac dichiara
che “In Francia, creatività, immagina-
zione, volontà, intraprendenza, sono
sempre vivi e noi possiamo se lo vo-
gliamo, essere perfettamente compe-
titivi con tutti gli altri marchi stranieri.
In sintesi, e non sono certo io il primo
a dirlo, la parola impossibile non esi-
ste per i francesi”. Bernard Livry è il
dirigente Perond delegato a seguire il
progetto.
La sede del team è a Creteil, periferia
di Parigi, dove ha sede la “Pernode-
rie”, il quartier generale Pernod, im-
presa che a cavallo degli anni settanta
e ottanta è lagata allo sport e ha tra le
proprie fila nell’ufficio pubbliche rela-
zioni, due miti del rugby come Jean-
Pierre Rives e Serge Blanco.
Il marchio Ricard è invece marsigliese,
e vedremo che il futuro del team sarà
sempre più legato al sud, alla Proven-
za, al Var, alla Costa Azzurra, con la
sponsorizzazione della città di Nizza,
da dove provengono Estrosi e Onda
- concessionario Yamaha - mentre Bal-
dé è di Hyeres. Inoltre c’è la vicinanza
al circuito creato da Paul Ricard a Le
Castellet nell’aprile 1970, epare che l’i-
dea di entrare nel motomondiale con
il logo Pernod sia nata proprio dalla
passione di Paul Ricard, convinto dal
pilota Olivier Chevallier.
Dal debutto di Assen nel giugno 1981,
l’avventura della Pernod si conclu-
derà nel 1985, con una moto tecnica-
mente diversa, visto che la mancanza
di ricambi obbligherà ad adottare un
motore Yamaha e un telaio dello spe-
cialista Alain Chevallier. Nel frattempo
dal 1983 Bidalot ha lasciato la squa-
dra e Christian Estrosi ricopre il dop-
pio ruolo di pilota e team manager.
Viene finalmente ottenuta una vittoria
nel 1983 in Gran Bretagna da Jacques
Bolle, che si ripete adAlbi nel campio-
1...,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61 63,64,65,66,67,68,69,70,71,72,...100
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