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hi non ci è mai stato, almeno una volta nella vita deve farlo. Andare alle pendici dell’Etna, lungo la tortuosa SP92 che sale e conduce

nel cuore del Parco omonimo. Uno spettacolo difficile da dimenticare, specie, se qualche giorno prima il vulcano ha eruttato. Al-

lora le strade saranno costeggiate di lava nera. D’inverno, invece, solitamente c’è la neve e si scia. Poi c’è chi va oltre, fa l’impossibi-

le e si butta in una “prova infernale”. Quasi come si trattasse della prova di un rally. Dopo aver condotto la Peugeot 207 S2000 sulla ri-

pida discesa ghiacciata del Monte Zoncolan, in Friuli, Paolo Andreucci ha portato la sua 208 T16 R5 che divide con Anna Andreussi nel

Campionato Italiano Rally, sulla cima dell’Etna, il vulcano terrestre attivo più alto d’Europa. Un vulcano imprevedibile, che alterna fasi di

quiete a scatti d’ira. Dopo questa impresa. Andreucci-Andreussi sono entrati nel vivo della stagione per conquistare il loro nono titolo

tricolore e il nono alloro costruttori per la filiale italiana della Casa di Sochaux. Al loro fianco, nel Campionato Italiano Rally Junior, stanno dando battaglia

i giovani Michele Tassone-Daniele Michi, sulla 208 R2, sempre schierata dal Team Racing Lions. Di ruggito in ruggito: da quello dell’Etna, a quello del Leone.

KERB 1.15