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struttore Peugeot, la B, il numero 1 che rappresenta il primo modello e le cifre 04,
che identificano un veicolo a quattro ruote (e se vogliamo ricordano anche il modo
di Peugeot di denominare le proprie autovetture con tre numeri). Entrando nel det-
taglio delle modifiche apportate, diversi accorgimenti hanno riguardato l’unità mo-
trice; nello specifico abbiamo una nuova mappatura della centralina, l’adozione di
una valvola pop-off, il montaggio di uno scarico a doppio terminale da competizio-
ne, un nuovo catalizzatore sportivo, l’uso di raccordi siliconici per turbo e aspirazio-
ne, e un filtro aria racing conico diretto sulla turbina ben visibile nel vano motore.
Modifiche simili a quelle che spesso il motociclista impallinato apporta alla sua
moto di serie per prepararla a eventi in pista, come i Track Day. In effetti, anche
questa RCZ R Bimota, una vera “streetfighter da burnout”, si presta perfettamente a
eventi del genere, ormai numerosi sui circuiti italiani. Su questa one-off la curva di
potenza del 1.6 THP (Turbo High Pressure) Euro 6 si amplia ulteriormente, passando
ad erogare fino a 304 CV, con una coppia già disponibile in basso. La RCZ R a trazio-
ne anteriore è l’auto di serie più potente della storia Peugeot e con questa iniezio-
ne di vitamine al motore, il primato si rafforza e la potenza specifica arriva a 190 CV/
litro. La componentistica del propulsore è di altissima caratura tecnica: un esempio
sono i pistoni Mahle in alluminio. Il temperamento “pepato” della RCZ R si vede
nei suoi dati: velocità massima 250 km/h (limitata elettronicamente) e accelerazione
0-100 km/h in meno di 5,9 secondi. Il rapporto peso/potenza è un altro parametro di
eccellenza per la “belva”. La spaziatura dei sei rapporti del cambio manuale è spe-
cifica per assecondare la coppia massima che copre un arco di giri molto ampio. Il
pacchetto Sport sulla R è standard, con leva del cambio più corta e pomello in allu-
minio, abbinata al volante di diametro ridotto. Gli pneumatici sono Goodyear da 19
pollici. Perchè la scelta di un 1.6 benzina? Perchè il mondo automotive sta vivendo
una fase di downsizing, e offre le stesse prestazioni con cubature inferiori e consumi
minori. Anche il mondo della F.1 ha adottato motori 1.6 turbo. Per quanto riguarda
l’assetto, il mezzo adotta le soluzioni “varate” da Peugeot Sport per la RCZ R di se-
rie, con “luce” da terra ridotta di 10 cm, sospensioni con nuove regolazioni degli
ammortizzatori, differenziale a slittamento limitato Torsen, impianto frenante poten-
ziato con pinze a 4 pistoncini, dischi da 380 mm di diametro e 32 mm di spessore.
Esteticamente, la livrea ripropone il tema bianco e rosso con fregi neri caro a Bimo-
ta: “il look” adottato nella maggior parte dei casi sulle moto ufficiali nella varie com-
petizioni internazionali, con tanto di marchio ben visibile sulla fiancata e il “vezzo”
dei cerchi neri opachi con profilo rosso. L’auto è verniciata, non rivestita di pellicola
adesiva, e ogni dettaglio, come la nota tricolore sulle fiancate, è stato eseguito con
cura certosina. E’ dotata di due videocamere GoPro 4 inserite nel frontale e nella
coda, per riprendere i propri giri veloci in pista. Gli interni sono stati modificati in
maniera sostanziale, per dare una connotazione ancora più racing. In quest’ottica la
seduta posteriore è stata sostituita da due vani porta casco e tuta, come sulle auto
da rally. Potrebbero essere caschi e tuta per girare in pista, oppure da moto quando
si traina sul carrellino la propria due ruote per andare ugualmente in circuito. Molto
bella la plancia rivestita in Alcantara con impunture rosse, colore che impreziosisce
i profili a contrasto della strumentazione. Nella consolle centrale, il manometro del
turbo rimpiazza l’orologio analogico presente sulla versione di serie. Spicca alla
prima occhiata la bella pedaliera forata in alluminio, già di serie sulla RCZ R. Le do-
tazioni di questa “PB104”, strizzano l’occhio anche alla connettività, e includono una
particolare versione del navigatore TomTom Bridge, con ampio schermo da 7 polli-
ci, alloggiato davanti al sedile del passeggero/”navigatore”. Oltre alle normali fun-
zioni di un tablet, tra cui quella di sistema di navigazione, permette in abbinamento
alle due GoPro4, di registrare immagini, riprodurle e metterle subito online. Con
questa versione è possibile scaricare App per monitorare diverse funzioni del mo-
tore e della meccanica, con valenza - quindi - di telemetria, per analizzare i tempi sul
giro e “mappare” i circuiti. Per quanto riguarda il comportamento stradale, questa
coupé rappresenta la perfetta coniugazione della sportività su una vettura da utiliz-
zare tutti i giorni, senza inficiarne la comodità. Esteticamente è inconfondibile, con la
sua doppia gobba sul tetto, omaggio manifesto a Zagato. Lo spoiler posteriore dà
ulteriore carattere e stabilità alle alte velocità. Codesta elaborazione della RCZ rap-
presenta l’ultima variazione sul tema: infatti Peugeot non darà un seguito all’attuale
modello, svelato come prototipo a Parigi nel 2007 e lanciato sul mercato nel 2009;
progettato sfruttando il know-how acquisito nel Mondiale Endurance da Peugeot
Sport con le 905 e 908 vincenti a Le Mans. Lo scorso anno è stato oggetto di un re-
styling con l’introduzione della versione R più grintosa, e in totale sono stati costru-
iti circa 50.000 esemplari. Volumi importanti, ma non abbastanza per ripagare la Mar-
ca degli investimenti fatti e con una marginalità di profitto esigua. Per Carlo Tavares,
numero uno PSA e appassionato di corse, il successo del Gruppo passa attraverso
la riduzione dei modelli in produzione e in quest’ottica per la RCZ si avvicina il tra-
guardo finale. E’ più redditizio concentrarsi sul core-business, fatto di 208, 308, 2008,
presentandone le versioni hyper sportive GT ed R. Gli ultimi esemplari di RCZ ed
RCZ R verranno assemblati entro la fine dell’anno nello stabilimento austriaco della
Magna Steyr. Varrebbe la pena accaparrarsene subito uno, magari nel nuovo allesti-
mento GT Line, personalizzandolo “sur mesure” (info:
www.peugeot.it).
La RCZ ha contribuito a rafforzare l’immagine Peugeot in un segmento di
prestigio e ha proposto sul mercato il concetto di granturismo popolare (la
RCZ 2.0 HDi 163 CV costa 31.500!). La RCZ R Bimota ne rappresenta il “canto
del Cigno: in realtà è un vero e proprio ruggito felino!