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ualche anno fa le istituzioni di tut-

to il mondo, Unione Europea in

primis, decisero che era tutta col-

pa dell’auto. L’automobile, una

volta simbolo letterale e metaforico di libertà,

è diventata nel giro di pochi anni capro espia-

torio di tutto. Protezione ambientale inclusa.

Le contromisure adottate sono state, per la

maggior parte, mal pensate e peggio appli-

cate. Come una sceneggiatura tirata via per

distribuire il film in fretta in tutte le sale. Euro

1, 2, 3, 4, 5, 6. Contate da 1 a 10. Ecco un’altra

normativa euro. Un investimento sproposita-

to che uccide i piccoli marchi e appesantisce

quelli grandi che serve, sostanzialmente, a ri-

durre l’impatto sull’atmosfera e sui consumi

sulla carta più che nella realtà. Tante tecnolo-

gie potenzialmente interessanti come il moto-

re rotativo e il motore a idrogeno sono state

lasciate nel dimenticatoio per concentrarsi

quasi unicamente, salvo tentare negli ultimi

anni un tuffo nel 100 % elettrico, sulla tecno-

logia ibrida. Cerchiamo di essere onesti. Pe-

trolio o non petrolio, consumi o non consumi,

ci sono alcuni fatti e verità. Non possiamo tor-

nare al paleolitico, né rimanere ancorati a una

tecnologia (il motore a combustione interna

classico) essenzialmente uguale a sé stessa

da quando è nata. L’ibrido, piaccia o non piac-

cia, è una delle tante strade che conducono

alla totale libertà automobilistica dal petrolio,

anche se non sono così sicuro sia la migliore,

visto che un’auto ibrida è sempre fortemente

#SUPERCAR. HASHTAG SUPERCAR

BMW i 8 & i 3 . HO V I STO I L F UTURO , E I L F UTURO E ’ L UMI NOSO . . .

dipendente dal propulsore termico che mon-

ta. Di certo fino ad ora le case hanno pensato

solo a sviluppare auto fin troppo pragmati-

che. Nonostante burocrazia e tassazioni allu-

cinanti, costi di gestione famelici e un mercato

molto, forse troppo, amalgamato, l’automobi-

le rimane un oggetto di desiderio e passione,

prima che un mezzo di trasporto. Allora tutti in

piedi e un applauso a BMW perché la i8 è for-

se la prima ibrida eDrive plug-in interamente

desiderabile. Qualunque altra ragione razio-

nale per acquistarla passa in secondo piano.

Sì, i prezzi partono da 139.650. Tanti soldi, tan-

tissimi. Ma la i8 è un’auto prodotta in serie e

ci sono persone che spendono cifre simili per

una berlina. Quest’auto marca un territorio

ben differente e - aperte le dovute virgolet-

te - più “umano” rispetto a quello delle molto

più costose fuoriserie Porsche 918, LaFerrari

e McLaren P1 con cui qualcuno potrebbe az-

zardare un paragone. Quindi parliamo dell’i8,

che al momento non ha di fatto rivali vere e

proprie. Intanto guardatela, ricorda un po’ la

M1. Ha portiere ad ala di gabbiano, il lunotto

posteriore inclinato e lungo, la presa d’aria

sul cofano anteriore, i pannelli laterali scolpi-

ti dal vento e il paraurti posteriore sezionato

col bisturi. La scocca è in carbonio, plasmata

con procedimenti a freddo. Ogni dettaglio

stilistico porta la didascalia “supercar”. O

forse, per rimanere più in tema con la linea

futuristica e con il concetto avanguardista,

#supercar. Hashtag supercar. Ecco questa è

la prima Hashtag Supercar. Voglio brevettare

qui e davanti a voi questa categoria. Se in fu-

turo la voce Hashtag Supercar sarà di fianco

a Hatchback, Berlina, Station Wagon, Coupé,

sappiate che su KERB MOTORI lo abbiamo

detto per primi. La i8 monta un tre cilindri in

linea twin turbo da 1,5 litri a iniezione diretta

che sviluppa 231 CV, al quale si aggiunge una

power unit elettrica da 131 CV composta da

batterie agli ioni di litio. La potenza totale è di

362 cavalli che sono sufficienti, nonostante il

peso non piuma di 1.485 kg a far scattare que-

sta BMW da 0 a 100 in 4,4 secondi, con velocità

massima autolimitata a 250 km/h. La plancia

ha il cruscotto digitale personalizzabile e un

ON THE iDRIVE

di Alessandro Saetta Vinci,

http://decappottabiliontheroad.com

- Foto BMW GROUP