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KERB 1.15

ampio display stile tablet che serve anche da navigatore.

Le portiere e la seduta infossata rispetto alla carrozzeria

rendono l’accesso in verità un po’ scomodo; rivelano un

abitacolo a misura di guidatore, una 2+2 in realtà molto

biposto (dietro ci sta ben poco) di tipica fattura BMW.

Come spesso accade per bolidi di questo genere, ci sono

tre modalità: eco pro, normale e sport. Concentriamoci

sulla modalità sport. Un tasto con simile dicitura ormai lo

si trova persino sulle utilitarie, ma qui oltre a rendere più

reattivi i comandi del cambio (automatico a 6 marce con il

motore termico in uso, a 2 rapporti per l’elettrico, con pa-

lette al volante) e dell’acceleratore, fa illuminare di rosso

lo sfondo della strumentazione, e scatena una reazione in-

teressante e anomala. Il motore prende suono. Il sommes-

so brontolio di questo piccolo e onesto, anche se molto

potente, millecinquecento cm³ viene trasformato, merito

dell’impianto audio e di un’ottima programmazione sono-

ra del cervello dell’auto, in un incalzante ruggito da ba-

ritono. La i8 scivola in strada con sorprendente facilità, è

fluida e morbida ai comandi, dinamicamente adeguata e

illumina l’asfalto che copre. È un’auto scenica, unica senza

essere sibaritica. Si dice che il vero lusso sia saper sceglie-

re, e la BMW i8 è un’auto che richiede una precisa, decisa

e dichiarata scelta. È difficile immaginarsi qualcuno che

la comperi senza sapere anche solo vagamente cos’è. È

un’auto non comune, non è a buon mercato, non è per tutti

e non è perfetta. Se oggi esiste una i3 che costa cara per

quel che è, la i8 costa cara in termini generici; poi magari

un domani avremo una i5 che costa come una media spor-

tiva, ma va il doppio consumando la metà. Questa eDrive

sportiva e affascinante, è anche una dichiarazione d’intenti:

infatti con questo “esercizio“ BMW non dimostra oltre ogni

ragionevole dubbio che la tecnologia ibrida sia la strada

giusta da seguire per liberarsi dal peso del petrolio. Ma

conferma che è possibile costruire ibride che non hanno

nulla da invidiare, in termini di divertimento e prestazioni,

alle loro rivali di mercato con motore “standard”. Con la

i8 abbiamo visto il futuro, ed è luminoso. Se della i8 ibrida

sono innamorato, per la i3 vale un altro discorso. La BMW

i3 è bella per alcuni, brutta per altri, ma senza dubbio è

diversa. In mezzo al traffico costituito da nere e tristi veicoli

dalla forma canonica, la silhouette tozza, compatta e alta

di un’auto mai vista prima, in doppio tono grigio/blu che

definirei elettrico, risalta come un cactus nel deserto. La i3

è una delle poche auto che non hanno subito sostanziali

modifiche dalla concept alla messa in commercio in serie.

La BMW i3, prima auto completamente elettrica prodotta

da BMW, è futuristica e se vogliamo avanguardista. Però

anche ammettendo che le auto elettriche possano rappre-

sentare il futuro, per adesso sono tutte quante afflitte dal-

le stesse scocciature: il costo d’acquisto, l’autonomia e i

tempi di ricarica. Infatti con gli optional si può trasformare

la i3 da pura elettrica a ibrida, a riprova della mia tesi. La

piccola della casa bavarese raggiunge i 200 km di auto-

nomia, e con l’aggiunta del motore termico bicilindrico

da 650 cc. nella versione Range Extender, arriva ai 300 km.

Però 36.200 euro prima di mettere mano al catalogo de-

gli accessori, sono troppi per una utilitaria. Perché la i3 a

conti fatti è tale, anche se ha contenuti “pure hi-tech”. 170

CV, 0-100 in 7,2 secondi, peso a vuoto 1.195 kg. La cellula

di guida è in fibra di carbonio su telaio d’alluminio. Gli

interni hanno un design Bauhaus elegante, con uso di ma-

teriali di pregio, legni, pelli, ma anche riciclati, specie per

le plastiche interne di alta qualità (idem sulla i8), a testimo-

nianza di quanto sia “green” questo prodotto. L’abitacolo

è un piccolo salotto, con tanto di portiere posteriori ad

apertura controvento. Il progresso, quasi per definizio-

ne, arriva in anticipo rispetto ai tempi e a chi li vive. Gli

appassionati vorrebbero avere per sempre V8 5 litri a di-

sposizione, ma in futuro avranno ibride, idrogeno e forse

auto elettriche. In qualità di testimonial di questo futuro la

BMW i3 è un ottimo esempio. In definitiva mi piace, anche

se non mi avvince la visione del mondo che rappresenta.