

23
KERB 1.15
ampio display stile tablet che serve anche da navigatore.
Le portiere e la seduta infossata rispetto alla carrozzeria
rendono l’accesso in verità un po’ scomodo; rivelano un
abitacolo a misura di guidatore, una 2+2 in realtà molto
biposto (dietro ci sta ben poco) di tipica fattura BMW.
Come spesso accade per bolidi di questo genere, ci sono
tre modalità: eco pro, normale e sport. Concentriamoci
sulla modalità sport. Un tasto con simile dicitura ormai lo
si trova persino sulle utilitarie, ma qui oltre a rendere più
reattivi i comandi del cambio (automatico a 6 marce con il
motore termico in uso, a 2 rapporti per l’elettrico, con pa-
lette al volante) e dell’acceleratore, fa illuminare di rosso
lo sfondo della strumentazione, e scatena una reazione in-
teressante e anomala. Il motore prende suono. Il sommes-
so brontolio di questo piccolo e onesto, anche se molto
potente, millecinquecento cm³ viene trasformato, merito
dell’impianto audio e di un’ottima programmazione sono-
ra del cervello dell’auto, in un incalzante ruggito da ba-
ritono. La i8 scivola in strada con sorprendente facilità, è
fluida e morbida ai comandi, dinamicamente adeguata e
illumina l’asfalto che copre. È un’auto scenica, unica senza
essere sibaritica. Si dice che il vero lusso sia saper sceglie-
re, e la BMW i8 è un’auto che richiede una precisa, decisa
e dichiarata scelta. È difficile immaginarsi qualcuno che
la comperi senza sapere anche solo vagamente cos’è. È
un’auto non comune, non è a buon mercato, non è per tutti
e non è perfetta. Se oggi esiste una i3 che costa cara per
quel che è, la i8 costa cara in termini generici; poi magari
un domani avremo una i5 che costa come una media spor-
tiva, ma va il doppio consumando la metà. Questa eDrive
sportiva e affascinante, è anche una dichiarazione d’intenti:
infatti con questo “esercizio“ BMW non dimostra oltre ogni
ragionevole dubbio che la tecnologia ibrida sia la strada
giusta da seguire per liberarsi dal peso del petrolio. Ma
conferma che è possibile costruire ibride che non hanno
nulla da invidiare, in termini di divertimento e prestazioni,
alle loro rivali di mercato con motore “standard”. Con la
i8 abbiamo visto il futuro, ed è luminoso. Se della i8 ibrida
sono innamorato, per la i3 vale un altro discorso. La BMW
i3 è bella per alcuni, brutta per altri, ma senza dubbio è
diversa. In mezzo al traffico costituito da nere e tristi veicoli
dalla forma canonica, la silhouette tozza, compatta e alta
di un’auto mai vista prima, in doppio tono grigio/blu che
definirei elettrico, risalta come un cactus nel deserto. La i3
è una delle poche auto che non hanno subito sostanziali
modifiche dalla concept alla messa in commercio in serie.
La BMW i3, prima auto completamente elettrica prodotta
da BMW, è futuristica e se vogliamo avanguardista. Però
anche ammettendo che le auto elettriche possano rappre-
sentare il futuro, per adesso sono tutte quante afflitte dal-
le stesse scocciature: il costo d’acquisto, l’autonomia e i
tempi di ricarica. Infatti con gli optional si può trasformare
la i3 da pura elettrica a ibrida, a riprova della mia tesi. La
piccola della casa bavarese raggiunge i 200 km di auto-
nomia, e con l’aggiunta del motore termico bicilindrico
da 650 cc. nella versione Range Extender, arriva ai 300 km.
Però 36.200 euro prima di mettere mano al catalogo de-
gli accessori, sono troppi per una utilitaria. Perché la i3 a
conti fatti è tale, anche se ha contenuti “pure hi-tech”. 170
CV, 0-100 in 7,2 secondi, peso a vuoto 1.195 kg. La cellula
di guida è in fibra di carbonio su telaio d’alluminio. Gli
interni hanno un design Bauhaus elegante, con uso di ma-
teriali di pregio, legni, pelli, ma anche riciclati, specie per
le plastiche interne di alta qualità (idem sulla i8), a testimo-
nianza di quanto sia “green” questo prodotto. L’abitacolo
è un piccolo salotto, con tanto di portiere posteriori ad
apertura controvento. Il progresso, quasi per definizio-
ne, arriva in anticipo rispetto ai tempi e a chi li vive. Gli
appassionati vorrebbero avere per sempre V8 5 litri a di-
sposizione, ma in futuro avranno ibride, idrogeno e forse
auto elettriche. In qualità di testimonial di questo futuro la
BMW i3 è un ottimo esempio. In definitiva mi piace, anche
se non mi avvince la visione del mondo che rappresenta.