KERB MOTORI N.1-2012 - page 7

50 Yamaha. Poco tempo fa, in occasione
dell’ultimo pranzo insieme, mi aveva mo-
strato il giaccone ricevuto nell’ultima pre-
sentazionedel Majesty 250 cheorganizzai
parecchi anni fa ad Amalfi. Era un gran
prodotto, così come lo scooterone, infatti
ce l’aveva ancora. Grande Giulio, uomo
genuino e generoso.
(a. citt.)
A
l volante di veicoli d’epoca che han-
no fatto la storiadell’automobile. Tra-
scorrerepiacevoli week-end conSte-
fania, e spesso anche coi figli, in bei posti
in giro per l’Italia e ora anche all’estero,
divertendomi con tanti altri amici aventi
la stessa passione. Competere anzitutto
contro me stesso e contro il cronometro,
cercandodi abbassare lamiamediadi er-
rore, e solo dopo affrontare anche gli av-
versari. Tornare a casa la domenica sera
stanco, ma con un’altra bella esperienza
vissuta inbuona compagniae soprattutto,
sulla mia “bellissima auto d’epoca”. Vin-
cere la 1000Miglia 2011 é stato davvero
qualcosa di speciale, di grande, di unico:
“Mozzi e Biacca nella storia”, “Sulle orme
di Nuvolari”, “Mozzi nell’olimpodellaMil-
leMiglia”, “Il ritorno del mantovano vo-
lante”, “Una coppia ora leggendaria”...
Stefania ed io stiamo leggendo ancora
oggi questi articoli, proprio quando ci
stavamo preparando ad affrontare di
nuovo la medesima competizione, con-
clusa al 4° posto. Con un’auto diversa,
unica, nata appositamente per prendere
parte a questa corsa nel 1940 conGigi Vil-
loresi. Sono un predestinato: famiglia ori-
ginaria di Bobbio, provincia di Piacenza,
terra d’origine dei fratelli Maserati; nato
e cresciuto a Mantova, terra di Nuvolari;
ora guido una macchina cucita su misura
per Villoresi; mio padre, mia madre, mio
fratello maggiore tutti con esperienze di
corse… E dal 2005 è toccato anche a me,
come navigatore con Guido Ceccardi pi-
lota, al Gran Premio Nuvolari di quell’an-
no, con una Lancia Appia terza serie del
1963. Poi dal 2007 ho iniziato a guidare
quasi sempre navigato da mia moglie
Stefania. Davvero molto brava e attenta:
una garanzia. Tenendo presente che svol-
ge al 100% tutti i compiti di un co-equipier
completo (naviga, sdoppia e tiene i CO),
nel suo ruolo è senza dubbio uno dei mi-
gliori al mondo in assoluto e i risultati del
nostro equipaggio lo testimoniano.
C
on Gianni Rogliatti parlvamo spes-
so di un libro che non è stato ancora
scritto. Unvolumetto sulle innovazioni
tecnologiche che la Maserati ha introdot-
todalla sua nascita fino agli anni ’70. Sulla
lungimiranzadi certe scelte, basti dire che
il V12 che ha permesso a Surtees e Ro-
driguez di vincere un G.P. con la Cooper
nel ’66 e ’67, altri non era che quello co-
struito nel ’57 e che Fangio provòma non
utilizzò in gara. L’anno seguenteMaserati
si ritirò ufficilamente dalla corse. Le vere
passioni di Gianni erano però la Ferrari
e le macchine fotografiche Leica: su en-
trambe ha scrittomolti libri. Era nato a To-
rino nel 1929, lo stesso anno in cui è stata
fondata la Scuderia Ferrari, un caso o un
segnodel destino. Con Enzo Ferrari ebbe
un rapporto diretto e collaborò per anni
con Maranello. Gianni fu anche un ante-
signano dell’auto elettrica, già nel 1973
aveva progettato e realizzato personal-
mente una vettura a tre ruote alimentata
a batterie, la Lem «carrozzata» Michelotti,
poi nel 1981 aveva applicato la stessa tec-
nologia ad una Panda. Nel 1947 quando
debuttò la prima Ferrari 125 si trovava in
Argentina con la famiglia e nel 1949 (nella
foto) cominciò a collaborare con la rivista
Velocidad. Nel 1951 divenne corrispon-
dentedellaGazzetta dello Sport e lavorò
a Buenos Aires con la Associated Press e
Time-Life. Conclusi gli studi in ingegneria
geofisica all’Università di Buenos Aires
tornò in Italia nel 1960 e fece il giornalista
per tante testate, tra cui La Stampa. Giulio
Palumbo, classe ’48, ex-Mediaset, ex-QN,
ex-direttore di Vela e Motore, Tuttomoto,
MotoHP e infine di Investire. Mi ricordo
unagiornata con lui e unbel servizio foto-
grafico realizzatodaCarrer per la coperti-
nadi Tuttomoto, conMaxBiaggi e l’Aerox
07
KERB 1.12
GiordanoMozzi ha vinto la 1000Miglia 2011 con lamoglie Stefania Biacca. Una coppia affiatata nella vita e nello sport. A loro, il MuseoNicolis affida
un pezzo unico come la Lancia Astura ex-Villoresi, con l’obbiettivo di vincere ancora. Rossa, grintosa, bellissima, é stata costruita dalla carrozzeria
Colli per conto della scuderia Ambrosiana di Milano, per cercare la vittoria nellaMilleMiglia del 1940 conGigi Villoresi. Pilota leggendario e vero
signore, con il quale il compianto Luciano Nicolis - scomparso a sua volta di recente - ha partecipato a qualche rievocazione storica.
Avrebbero potuto e dovuto scriverlo loro questo pezzo, ma non ne hanno avuto il tempo. G come Gianni Rogliatti e Giulio
Palumbo, due maestri di giornalismo che ci hanno lasciato e che sicuramente avreste letto su KERBMOTORI. Ne avevamo par-
lato, apprezzavano l’idea. Adios gauchoGianni, grazie per quel “Dulce de leche”. CiaoGiulio, grazie per i consigli. Ora siete
in compagnia di tutti i grandi dei motori.
©Ferrari
DUE CUORI EUNA LANCIAASTURA
QUANDOVIENEAMANCARE L’EFFETTOG
di Giordano Mozzi
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