KERB MOTORI N.1-2012 - page 6

POKER D’ASSI
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metà anni Settanta provai due forti
emozioni: la scoperta dei fantastici
scenari delle valli dolomitiche – del-
la Val di Fassa e di Moena in particolare
- al volante di una macchina altrettanto
fantastica. In quei giorni ero stato assun-
to al Corriere della Sera e avevo ricevu-
to la liquidazione dal Resto del Carlino
(ove avevo mosso i primi passi). Mai
avuti tanti milioni in tasca. Parenti e ami-
ci mi assediavano consigliandomi va-
rie forme d’investimento. Ma io li gelai
dicendo che, se dovevo investire, avrei
corso il rischio di farlo sulle strisce pe-
donali. Comprai una Maserati Indy co-
lor amaranto, una mandria di 250 cavalli
dentro al cofano e per qualche anno vis-
si l’epopea del casello a casello. Face-
vo le corse con le Miura e le Daytona,
ma, quando parcheggiavo, invidiavo
gli autisti dei pullman: loro avevano il
servosterzo e io no. Un po’ clamoroso
quel bolide per l’ultimo arrivato al Cor-
riere. Ma Giovanni Spadolini conosceva
il mio debole per i motori e una notte
si fece addirittura accompagnare a casa.
Purtroppo era abituato alle berline con
autista ed entrando nel mio coupè die-
de una tremenda capocciata. L’Indy mi
costava una follia: non parlo di benzina
ma di carrozziere. Erano gli anni della
contestazione e spesso trovavo la Ma-
serati ammaccata o graffiata. Pensai di
applicare alle portiere un cartello tipo-
tappezziere con scritto. “Quest’auto non
appartiene a un affamatore del popolo,
bensì a un reddito fisso che si è sputta-
nato la liquidazione”. Ma poi mi convinsi
a ripiegare su una meno vistosa Alfetta,
collocando l’Indy sui cavalletti, in attesa
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di tempi migliori. Quando la vendetti
incassai più di quanto avevo speso e
fu una soddisfazione strepitosa perché
ho dimenticato di aggiungere che – per
tacitare i miei saggi consiglieri – il resto
della liquidazione l’avevo collocata in
Europrogramme e ci avevo rimesso qua-
si tutto. Meditate, gente, meditate. E in-
vestite in splendide follieMaserati.
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e automobili, specie quelle sportive,
mi sono sempre piaciute, anche quel-
le d’epoca. Forse sarà per il fatto che
CusanoMilanino, dove sono nato e vivo,
è vicino aMonza. O forse perché l’amico
fraterno Pasquale Piccolo ha un’officina,
che ospita anche il mio ufficio. Nella mia
carriera di allenatore, in Italia, Germania,
Portogallo, Austria e ora Irlanda, ho la-
vorato per squadre che hanno sempre
avuto accordi di sponsorizzazione con
case automobilistiche, quindi ho potuto
provare modelli diversi. La Federazione
Irlandese attualmente è legata a Ford e
quindi io uso un SUV di questa marca. Mi
piace questa tipo di veicolo perché uni-
sce diverse qualità: la spaziosità e quindi
la comodità, le prestazioni, il design e la
versatilità in ogni condizione atmosferi-
ca. Puoi portarci senza problemi moglie
e nipotini. Ogni tantomi verrebbe voglia
però di fare un giro su qualche vettura
sportiva e in passato mi è capitato. La
Formula Uno mi piace e la seguo. Il Sa-
lisburgo appartiene al gruppo Red Bull
e quando lo allenavo, ho avuto modo
vedere la collezione di auto e moto da
corsa sponsorizzate dall’azienda, espo-
ste all’Hangar 7. Qualche tempo fa sono
stato in visita alla Ferrari. Spero possa ri-
tornare competitivapresto. Gli anni scorsi
sono comunque stato contento per Die-
trich Mateschitz, proprietario della Red
Bull. Vettel ha un grande talento ed è in
lizza anchequest’anno. Hoprorogatoper
altri due anni il mio accordo con l’Irlanda
eproveremodi nuovo aqualificarci per la
Coppa del Mondo, visto che l’ultima vol-
ta ci hanno scippato il passaggio con la
Francia. Agli Europei affonteremo ancora
l’Italia, chissà che non si riesca apassare il
turno insieme. Poi, non intendo fermarmi
e andare in pensione. Nel 2014 vedremo:
mi affascinano altri paesi in crescita come
Cina, India e i paesi emergenti, Russia ed
Emirati Arabi, anche se qualcuno mi vor-
rebbe ancora in Italia.
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di Luca Goldoni
Luca Goldoni è uno dei più grandi giornalisti e scrittori del nostro paese, autore - tra i tanti libri - del celebre “Sempremeglio che lavorare”.
Ha scritto questo pezzo per il lancio dellaMaserati GranTurismo qualche tempo fa. Lo riproponiamo - ringraziando l’autore per la cortesia -
perché è sempre di straordinaria attualità e si ricollega al tema del valore delle auto d’epoca, argomento che trattiamo nelle pagine seguenti.
Giovanni Trapattoni è stato uno tra i più grandi calciatori al mondo con la maglia del Milan e della Nazionale, capace di fermare campioni quali
Pelé, Eusebio oCruijff. Come allenatore ha guidato le più grandi squadre italiane conquistando tutto quello che c’era da vincere, prima di emigare
all’estero e allenare Bayern di Monaco (in due riprese), Benfica, Stoccarda, Salisburgo e Nazionale Irlandese. Celebre anche per le sue battute, il
suomodo unico di fischiare e i suoi spot pubblicitari (mitico quello per le lavatrici …) è appassionato di auto.
©Goldoni
SPLENDIDE FOLLIE
NONDIREGATTOSENON L’HAI NELSACCO
di Giovanni Trapattoni
di Luca Goldoni
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