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KERB 3.13
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dieci anni dalla scomparsa, Gianni
Agnelli continua ad essere un’icona
mondiale del made in Italy. E grande
interesse ha destato la mostra «Le auto
dell’Avvocato» aperta fino al 2 giugno al
Museo Nazionale dell’Automobile di Tori-
no. Un’occasione ghiotta per curiosare tra
i gusti, sovente stravaganti, dell’ex presi-
dente Fiat, ma anche per rileggere momen-
ti storici essenziali del Novecento. La mo-
stra, inaugurata il 13 marzo da John e Lapo
Elkann, si divideva in tre aree, arricchite da
materiale grafico, fotografico, audiovisivo
e multimediale. Nella prima si raccontava-
no le fasi dell’epopea Fiat e il loro incontro
con il Paese e i suoi personaggi. La secon-
da era interamente dedicata al parco-auto
dell’Avvocato, la terza esplorava il tema
del “Tailor Made” applicato all’automotive:
erano esposti alcuni significativi progetti
di vetture personalizzate in collaborazione
con il Centro Stile Fiat (in particolare su Pan-
da, 500 e 500L) e il progetto “Ferrari Tailor
Made” realizzato dal Centro Stile Ferrari
nel 2012. Agnelli e le automobili, insieme,
hanno scritto un romanzo affascinante che
emerge dai 10 modelli più rappresentativi
scelti per la rassegna. Più di tutte cattura
l’attenzione la 130 Familiare del 1971 con
inserti di legno sulle fiancate e un cesto in
vimini sul tetto: serviva per sistemare gli
sci, perché l’Avvocato la usò in prevalenza
a St. Moritz; ora appartiene a Corrado Lo-
presto. La Lancia K Limousine del 1997 servì
invece per accogliere la Regina Elisabetta
nella sua visita ufficiale del Duemila. In ve-
trina, inoltre, la Bugatti giocattolo, una Fiat
Panda Rock Moretti destinata alle vacanze
marine, prevalentemente in Corsica (Agnel-
li ne aveva 11 di Panda), la Fiat 130 Shooting
Brake Maremma, una sorta di crossover a
tre porte, una Fiat Croma blindata con mo-
tore Alfa Romeo, la Ferrari 360 Speedway
esemplare «barchetta» di quel modello.
Poi una fantastica ed esclusiva Lancia Delta
Spider Integrale, la versione ad aria aper-
ta della regina dei rally, e una Fiat Multipla
Spider con l’abitacolo a forma di pozzetto
da barca, che pare un concept attualissimo.
E’ stata l’ultima delle auto speciali dell’Av-
vocato, fatta realizzare da Paolo Cantarel-
la per i suoi ottant’anni. Un posto d’onore,
all’inizio della mostra, per la sua favorita, la
famosa Fiat 125 del 1967 con motore di 1.600
cmc da 90 cavalli con cui Gianni Agnelli si
lanciava dalla villa in collina verso l’ufficio
di Corso Marconi, divertendosi a seminare
la scorta. «Sapeva guidare bene – racconta
Lapo Elkann – anche se amava davvero la
velocità e non andava mai piano». E il fratel-
lo John, che dal nonno ha ereditato la pre-
sidenza della Fiat, ricorda «quando ci por-
tava in vacanza in Corsica al volante della
Panda scoperta. La Panda gli piaceva tan-
tissimo, più delle altre macchine». Agnelli
seguiva personalmente le trasformazioni
TUTTE LE AUTO SPECIALI DI GIANNI AGNELLI
E SPOST I AL MUS E O D E L L ’ AUTOMOB I L E D I TOR I NO G L I E S EMP LAR I UN I C I FAT T I REAL I ZZARE DAL L ’ AVVOCATO
delle sue vetture, che partivano da modelli
di serie ma adottavano motori potenziati e
curiose trasformazioni di carrozzeria. Tutti
quelli in mostra sono esemplari unici. «Noi
andavamo a trovarlo per discutere e realiz-
zare le sue idee - spiega Rodolfo Gaffino
Rossi, oggi direttore del museo. Amava
gli interni in tessuto inglese, meglio se blu
scuro perché quella tonalità gli ricordava la
profondità del mare».
di Piero Bianco
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