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IN MOSTRA LE 356, MA ANCHE LE CARRERA PROTOTIPO CHE HANNO CREATO IL MITO RENNSPORT IN GIAPPONE
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KERB 3.13
’65, vide Shintaro Taki al volante della 906
Carrera 6 finire secondo dietro alla Prince
R380, primo prototipo nipponico. Nel 1966
il mitico Tetu Ikuzawa, pilota ufficiale della
Casa di Stoccarda, con la 906 Carrera 6 vin-
se davanti alla Nissan R380, aggiudicandosi
in premio la possibilità di correre in Euro-
pa. L’annata seguente il duello si prean-
nunciava esplosivo e venne riassunto sem-
plicemente nella formula TNT: “T(oyota),
N(issan) e T(aki Racing con Porsche)”: la
910 Carrera sconfisse le più potenti rivali.
La Toyota 7 aveva il motore V8 3.7, mentre
la Nissan R381 un Chevrolet V8 5 lt. Ikuzawa
è ancora un’icona Porsche a Tokyo e din-
torni. Auto Galleria Luce con l’esposizione
“The Glory of Porsche”, rende omaggio
alle protagoniste del G.P. del Giappone
e alla prima vettura prodotta, la 356. Le
auto esposte sono le 356A del 1958 e 356A
Speedster; e le auto sport prototipo 904
Carrera GTS del 1964 n. 26 e n. 91; 906 Car-
rera 6 del 1966 n. 50. Appartengono a col-
lezionisti locali. Info:
L
a prima vera Porsche, fondata nel 1931
a Stoccarda, nasce nel 1948 a Gmünd in
Kärnten: è la 356. Prima, l’ingegner Fer-
dinand Porsche aveva creato nel ’38 il ce-
lebre Maggiolino Volkswagen, secondo le
richieste fattegli direttamente da Adolf Hit-
ler nel 1933. Ex-dirigente Daimler, aveva poi
collaborato con Auto Union, ma con la vin-
cita dell’appalto per “l’auto del popolo” si
mise in proprio. Dopo la guerra Ferdinand
Porsche riaprì la sua fabbrica grazie all’aiu-
to di Piero Dusio, fondatore della Cisitalia,
che nel 1947, versò la forte cauzione per
la sua liberazione, visto che era detenuto
in Francia quale prigioniero di guerra e col-
laborazionista. Dal ’51 la produzione tornò
a Stoccarda e la marca - anch’essa del Ca-
vallino, anzi di una Giumenta, come scrisse
il figlio Ferry Porsche (Ferdinand Anton, il
nome completo) in una sua autobiografia -
iniziò la sua escalation. Dalle esperienze in
pista, Porsche sviluppava la tecnologia per
le vetture di serie. La storia si ripete ancor
oggi, che si festeggiano i 50 anni della 911.
La prima Porsche fu importata in Giappone
nel 1953 ed era una 356 Cabrio che costa-
va 3.500.000 di Yen. All’epoca, lo stipendio
di un giovane appena uscito dall’Universi-
tà era di 8.000 Yen. In più, a complicare le
cose, l’anno successivo il Governo giap-
ponese decise di bloccare le importazioni
di auto estere, per proteggere le industrie
nazionali e tenere i capitali in Giappone.
Quindi si dovette aspettare il 1961 per po-
ter di nuovo sognare una Porsche. Fino a
quell’anno, solamente gli stranieri poteva-
no importare le loro macchine pagandole
in valuta. Nel 1963 si sviluppò l’attività racing
e venne organizzato il primo G.P. del Giap-
pone; da lì nacque definitivamente il mito
Porsche Rennsport anche nel paese del
Sol Levante. Furono invitate case europee
come Porsche, Lotus, Ferrari, Aston Martin
con i loro mezzi ufficiali. Il Direttore Por-
sche Huschke von Hanstein, guidò una 356B
Carrera. Nel 1964, Sokichi Sikiba su 904 GTS
battagliò con una Prince Skyline GT. La ter-
za edizione della competizione, siamo nel
THE GLORY OF PORSCHE E IL G.P. DEL SOL LEVANTE
Foto Hiramatsu
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