KERB MOTORI N.3-2013 - page 6

TRIS D’ASSI
A
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P
erchè abitiamo
a Modena, la
cittàdeimotori.
Una storia incomin-
ciata molti anni fa
come una favola.
C’era una volta in
una città della Pia-
nura Padana un
certo Enzo Ferrari
che faceva il corridore. Poi si eramesso a
costruire vetture da corsa che vincevano
tutte le gare e anche auto sportive che
erano e sono ancora il sogno degli ap-
passionati. C’era una volta a Bologna una
fabbrica di macchine da corsa dei fratelli
Maserati e il Commendator Orsi l’aveva
comprata e portata a Modena e costrui-
va macchine che vincevano tutte le gare
e così incominciava la lotta tra Ferrari e
Maserati. C’era una volta il signor Vittorio
Stanguellini che aveva la rappresentanza
della Fiat prendeva lemacchine, neanche
di grossa cilindrata, le trasformava, le
cambiava, le faceva diventare vetture da
corsa che vincevano tutte legare, di cate-
goria naturalmente. E c’era tutto un mon-
do che ruotava attorno a loro, di piloti, i
migliori, di appassionati, di belle donne,
di principi e re che venivano a Modena
a comprare quellemacchine, a mangiare
da Fini i tortellini, lo zampone che con un
bicchiere, meglio due di lambrusco si di-
geriscono benissimo. Nel parco correva-
no il CircuitodiModenae ricordo il nome
di Nuvolari che era diventato un mito
come Primo Carnera e Dik Fulmine dei
fumetti di allora, ma poi quel sogno era
finito tragicamente, con dei morti. E an-
cora nel parco passavano leMilleMiglia
e ritorno ragazzo con l’odore dell’olio di
ricino e il rombodei motori. Poi un gior-
no avevano costruito l’Aerautodromo, il
più importante d’Europa, era la pista per
le nostre rosse chequi facevano leprove
e si teneva ora qui il Circuito di Mode-
na con i piloti più famosi, Fangio, Ascari,
Taruffi, Nuvolari, Varzi, Castellotti ….e le
vetture di tutta Europa ma le Ferrari, Ma-
serati, Stanguellini vincevano sempre, o
quasi sempre. La gente era dappertutto,
nei balconi delle case di fronte, sui tet-
ti, sul muro di cinta, nel prato e dall’alto
delle tribune si poteva sempre vedere le
macchine che correvano lontane, poi vi-
cine con un rombo che ti entrava dentro,
che si spegneva nei campi e nelle strade,
nelle piazze della città. Erano momenti
magici in un mondo ancora antico in cui
il progresso entrava quasi sottovoce. E il
nome di Modena incominciava ad esser
conosciuto nel mondo. Ma cambiavano
le mode, le macchine erano sempre più
veloci e la favola dell’Autodromo finiva
lasciando il posto a un parco intitolato
ad Enzo Ferrari e che ricorda con dei bu-
sti di bronzo i corridori che hanno corso
proprio lì. Passavano ancora anni, la Ma-
serati aveva chiuso con le corse e anche
Stanguellini. La Ferrari invece dominava,
vinceva eperdeva gare e campionati del
mondo, le auto concorrenti diventavano
sempre più potenti e agguerrite, ma la
Ferrari anche e vinceva, e diventava un
mito, un sogno. Aveva compiuto 50 anni,
ma non li dimostrava ,ed era stata una fe-
stagrandeper la città e ancheMaranello.
Era venuto anche il Papa e aveva fatto un
giro in Ferrari sulla pista di Fiorano. E io
c’ero, ero un testimone di quei momen-
A
A
ti fantastici. Avevo conosciuto Enzo Fer-
rari, ero stato amico di suo figlio Dino E
di Franco Gozzi, sono amico di Mauro
Forghieri. Ero andato a Maranello nel
2000 quando la Ferrari aveva vinto dopo
molti anni il Campionato del Mondo ed
era stato uno spettacolo fantastico di co-
lore, di gente, di bandiere. Ancora oggi
Modena si anima per l’evento dell’anno,
la città dei motori con macchine in tutte
le strade e ogni anno un tema nuovo.
Prima Fangio, poi Forghieri, Villeneu-
ve. L’ho fotografato durante le prove
a Fiorano mente Forghieri gli parlava,
sembrava quasi triste, quasi presagisse
la fine di un sogno. Un sogno che dura
nel ricordo, nella grande mostra fatta al
Foro Boario, e nel grande fantastico mu-
seo che è la Casa Natale di Enzo Ferrari.
Un enorme spazio con incastonate tante
macchine come gioielli. Una struttura di
cui Modena va orgogliosa e che penso
potrebbe essere a rotazione un salone
di tutto l’automobilismo mondiale. An-
che della Maserati che oltre a produrre
le macchine più belle del mondo è tor-
nata alle corse con un grande successo.
La Stanguellini è un ricordo e un museo
e Modena rimane il fulcro, il catalizzato-
re con la Lamborghini poco distante, la
Zonda di Pagani, e per un periodo bre-
ve anche la Bugatti era venuta qui con
uno stabilimento molto bello, purtroppo
sfortunato. La Mille Miglia continua ogni
anno a passare per il parco e io vado a
vedere quelle macchine bellissime, sem-
pre quelle, restaurate e quando sento il
rombo del motore e l’odore dell’olio
di ricino ritorno il ragazzo che sogna-
va avventure e le continuo a sognare.
A
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Ionon sonoappassionatodimotori, però li honel sangue. Come tutti imodenesi. Noi siamo impastati di terra, lenostreorigini sono contadine, diciamo si-
gnori di campagna, col SecchiaePanarodi fianco, lanostra cucinagrassa,ma lapiùbuonadelmondo, di tortellini, zampone, zuppa inglese, lambrusco col
formaggioparmigiano reggianoe il nostro sangueèunpo’ scuro,marronediAcetobalsamicoTradizionaleeunpo’ rossodi Ferrari,Maserati, Stanguellini.
LAMIA FERRARI
MODENA TERRA DI MOTORI
di Beppe Zagaglia
06
Q
uesta è la mia storia:
non riesco a crederci,
sto scrivendo un libro
sulla Ferrari. Ricordo la mia
vita di ragazzo di paese,
semplice, e molto mode-
sta. Mia madre faceva la
parrucchiera e mio padre
il camionista; non potendo
seguire adeguatamente me
Un uomo con due passioni senza confini: la Ferrari e cantare, in ordine di
importanza, ma strettamente correlate, dato che ha scritto alcune canzoni
e il libro “La mia storia … con la Ferrari” dedicati alla Casa di Maranello.
L’incontro con Enzo Ferrari e il sognodella sua vita, avere una “rossa”… Si
avvererà, farà parte del Ferrari Club Italia e avrà un’AssistenzaAutorizzata
del Cavallino, la Grand Prix Service a Cavaria (
).
di Mauro Raccanello
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